La vinificazione e la conservazione del vino in anfore di argilla è un’arte che risale a migliaia di anni fa. In tutto il mondo antico, i viticoltori di un tempo fermentavano e facevano invecchiare i loro vini in recipienti di argilla. Riconoscendo l’alta qualità dei vini che questo metodo di produzione garantisce, i viticoltori di tutto il mondo, dall’Italia al Portogallo, agli Stati Uniti, all’Australia e oltre, stanno abbracciando questa sacra tecnica utilizzata dai loro antenati.
Le radici della vinificazione in anfora affondano nella regione del Caucaso, in Georgia. Questo Paese è uno dei più antichi paesi produttori di vino del mondo e gli archeologi hanno riportato alla luce anfore, conosciute localmente come kvevri che furono utilizzate per la prima volta dagli antichi georgiani per produrre il loro vino. Essi svilupparono la tecnica della macerazione, della fermentazione, dell’invecchiamento e della conservazione del vino in questi grandi recipienti di terracotta già circa 8.000 anni fa. Seppellivano questi enormi vasi di argilla nella terra per evitare che le temperature salissero troppo intaccando il processo di fermentazione. Oggi, i kvevri sono ancora utilizzati in Georgia per produrre i vini tradizionali della regione.